La Programmazione Prenatale: la scelta dei genitori come fondamenta di un destino. (Terza Parte)

Riprendo il tema della “Programmazione Prenatale” già introdotto in due precedenti articoli.
Se li hai persi e desideri leggerli, ti basta cliccare sui link che riporto qui sotto:

 

1) Esiste la Predestinazione? Concetti di Programmazione Pre-Natale. (Prima Parte)https://www.donatelladimauro.it/esiste-la-predestinazione-concetti-di-programazione-pre-natale/
2) La Programmazione Prenatale: dualità e personaggi “scomodi”. (Seconda Parte)
https://www.donatelladimauro.it/la-programmazione-prenatale-dualita-per-lapprendimento-seconda-parte/

 

Ciò di cui voglio trattare stavolta, è relativo al fatto che, prima della nostra nascita scegliamo i nostri genitori … ed essi scelgono noi.

Questo passaggio, invero delicato e cruciale, avviene secondo una serie di logiche che racchiudono ed influenzano, per il 90%, lo sviluppo delle facoltà dell’Anima. Il riflettore viene puntato su due anime piuttosto che altre, solo dopo un’attenta ed oculata analisi che pone attenzione su:

  • Debiti Karmici;
  • Caratteristiche Animiche;
  • Strutturazione del subconscio (e delle dinamiche di impatto sulla personalità);
  • Fabbricazione genetica (per il condizionamento della costruzione fisica);
  • Gruppo Animico di appartenenza.

 

Quello della scelta dei genitori è un passaggio davvero delicato.

Ovviamente, come in tutti i momenti della programmazione prenatale, l’accordo avviene in modo reciproco: tutti e tre sanno cosa ottenere e sono pronti a correre i rischi del caso.

Le variabili che condizionano il programma genitoriale sono infinite.

La scelta, come nei diversi passaggi, ricade su una rosa precisa di lezioni da voler apprendere. In questo caso potremmo ritrovarci nella situazione di una madre che accetta di abbandonare il proprio figlio oppure, di contro, di una mamma estremamente possessiva o anaffettiva. L’anima, che indosserà la veste del figlio, accetterà tali requisiti forse per apprendere il senso dell’autonomia o per testare il valore della libertà o l’importanza dell’amore (sempre seguendo la logica della “legge degli opposti”). In tutto ciò, ben si incastrerà anche l’unione del padre.

Tali caratteristiche vengono selezionate in base ai debiti Karmici da assolvere e seguendo il livello di evoluzione animica presente.

Successivamente, viene stabilito il potenziale impatto esperienziale sulla parte subconscia, e definita l’ipotesi di personalità che dovrebbe venire a strutturarsi (elemento, come vedremo, determinato anche dalla data e dal luogo di nascita).

 

GENITORI: UNO “SPECCHIO” DA NON SOTTOVALUTARE.

Detto ciò, potremmo anche trascendere tale conoscenza, muovendo i passi solo sul “qui ed ora” ed indagando con altri strumenti che ci permettono di leggere il nostro percorso: la “legge dello specchio”, la “segnianalisi” … portati avanti nello stato di presenza vissuto nel ruolo di “osservatore”…etc.

Accorgersi, tuttavia, che una pre-programmazione ha definito gli atti salienti del nostro vissuto, può senz’altro modificare il modo di percepire e vivere gli eventi. Un conto è biasimare i nostri genitori per alcuni comportamenti, a nostro dire, deprecabili, altro è comprendere che tutto questo è stato scelto dalla nostra anima semplicemente per evolvere.

Accogliendo il concetto di “Programmazione Prenatale”, sarà ancora più semplice rivedere, nelle figure genitoriali, un nostro specchio di grande portata. Come enuncia il 5° specchio Essenoè altamente probabile che i nostri genitori riflettano, verso di noi, le credenze e le aspettative che nutriamo nei confronti del rapporto più sacro che ci sia dato di conoscere sulla Terra: il rapporto che intercorre fra noi, la nostra Madre/Padre Celeste, vale a dire con l’aspetto maschile e femminile del nostro Creatore, in qualunque modo lo concepiamo…”

La relazione con i nostri genitori può quindi svelarci il nostro rapporto con il divino. Per esempio, se ci sentiamo continuamente giudicati o se viviamo in una condizione per cui “non è mai abbastanza”, è altamente probabile che il rapporto con i nostri genitori rifletta la seguente verità: siamo noi che, grazie alla percezione che abbiamo della nostra persona e del Creatore, crediamo di non essere all’altezza e che forse non abbiamo realizzato quello che da noi ci si aspettava.

Non è un caso che, nei processi psicoanalitici le figure genitoriali rivestono uno ruolo portante, spesso scomodo ma in ogni caso cruciale e determinante.

In loro serbiamo e rivediamo molto di noi, tanto in positivo quanto in negativo. E quando uno di loro (o entrambi) viene a mancare, significa che è giunto il momento di indossare, a piene mani, parti dell’abito che poco prima vedevamo proiettato. Ma questo è un altro discorso che, un giorno, tratterò in separata sede.

Rifletti! 😉

Donatella

 

P.S. Quando parlo di genitori intendo qualunque tipo di figura si sia presa cura di noi, in vita. I genitori non sono SOLO quelli determinati dai geni … Al singolo l’ardua sentenza!

Lisa Lepri
febbraio 2nd, 2016 at 10:46 am

Ciao Donatella,

mamma mia quanta energia porti in questi scritti.
Ciò di cui parli è ciò che aleggia nei miei pensieri da sempre, e tu gli hai dato forma.
Questo ancora non mi aiuta ad affrontare alcuni fantasmi del mio passato (, fantasmi che non riesco a far svanire), mi fà però capire che sono sulla giusta strada.
Devo capire l’amore. Non mi sento all’altezza e per ora, non stò raggiungendo i miei obbiettivi, ma ho al certezza di avere la chiave per farlo, da qualche parte c’è , ne ho la certezza.
Sto’ rimettendo insieme i pezzetti del puzzle che avevo disseminato prima della mia reincarnazione, e sono certa che questa caccia al tesoro la vincerò io.
Grazi Donatella di portarmi pezzetti importanti di questo mosaico che è la mia vita.

febbraio 6th, 2016 at 1:36 pm

Lisa cara, è bello ormai leggerti ovunque. E’ coinvolgente sapere del tuo percorso. Troverai quell’equilibrio che è in te, al di là di qualunque obiettivo o meta da raggiungere. Ne sono certa. Ti auguro di cogliere quanto di bello già c’è nel tuo cammino… ♥

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