Ama questo mondo che ti rende schiavo per insegnarti ad essere LIBERO!

Ti guardi intorno ed il mondo appare caotico e sconclusionato.

Una costante tensione accompagna ogni tuo passo ed hai come l’impressione che tutto sia intriso da un consistente spirito di pretesa, da uno schiacciante mix di vaghe aspettative che devi soddisfare.

L’illusoria evidenza sembra ricordarti che sei in questo spazio terreno per appagare le esigenze altrui.

  • I genitori pretendono tu sia ciò che loro non sono stati o ciò che vorrebbero essere.
  • Gli insegnanti tentano di colmare le loro frustrazioni, dimenticando i tuoi talenti e le tue passioni.
  • Il lavoro ti vuole servo di primo ordine o essere rabbioso pronto a sgomitare.
  • La famiglia ti avvolge con le sue esigenze e confonde i tuoi stati dell’essere.
  • Gli amici ti trascinano nella loro goliardia, affossando il tuo essere in un pozzo di invidie e gelosie.
  • Gli amori illudono i tuoi sensi e ti riempiono di controsensi.
  • La solitudine nutre le tue paure e ti trascina nella massa.
  • Il sistema ti abbindola con i suoi balocchi, rendendoti un perfetto schiavo sonnecchiante.
  • I doveri ti sono stati abilmente impartiti, passo dopo passo.
  • Il tuo chiacchiericcio interno ti ricorda, con puntuale e pungente precisione, tutti i punti precedenti.
La vita è un pendolo, che nel suo moto oscillatorio ti lascia dondolare nella barca delle polarità, nel mare delle opposizioni, in un oceano di contraddizioni.

Ti ritrovi, così, intriso di contrasti, dubbioso, privo della tua bussola interna. Il risultato è che scegli di seguire la massa, illudendoti di ritrovare in essa quella direzione che non sei più in grado di cogliere.

A questo punto, il sistema circostante diventa il navigatore favorito, il cartello stradale più ricercato, un indicatore attento e preciso nel mostrare un senso unico, una direzione eletta, un cammino già tracciato e dichiarato come giusto.

Ed ecco che sorge in te il desiderio di possedere la macchina del riccone di turno, il vestito che fa moda, l’i-Phone di ultima generazione, lo sguardo dell’uomo da copertina, l’orologio del tuo capo, la famiglia del Mulino Bianco, la casa di Mukesh Ambani, il potere di Obama, il fisico di Belen, la voce del tuo cantante preferito, la  Speedy Bag di Louis Vuitton … [potrei continuare a lungo]

 Vuoi essere ciò che non sei.
Vuoi possedere ciò che non hai.

Questa è la tua breve storia come “gregario”, come “schiavo”, come “uomo addormentato” che ha scelto di guardarsi intorno in modo asettico e comandato, invece di scrutare dentro se stesso, attraverso una bruciante e viva apertura del cuore.

Eppure, in questo irrequieto e contradditorio scenario, ad un certo punto, accade qualcosa di insolito: questa macchina infernale, questo sistema meccanico in grado di produrre robot senzienti, questo meccanismo composto da schiaccianti ingranaggi ripetitivi, appare come la nostra grande benedizione!

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NUOVI ACCESSI DI LUCE

L’uomo, costantemente sollecitato dalla propria coscienza, sente albergare in sé uno strano senso di inquietudine, un malessere spesso indecifrabile ed ingestibile. Inoltre, il suo lungo percorso appare puntellato da note di dolore generate da perdite, mancanze, allontanamenti che, quasi inevitabilmente, originano ulteriori tormenti.

Ciò che inizialmente si presenta come un lieve fastidio, nel tempo avanza con la sua dolente pressione; quando il carico diviene non sopportabile, si apre uno spazio, una variante. A quel punto, prendono campo nuovi varchi di accesso e con essi inedite traiettorie.

Da quel momento il tragitto varia in base ai livelli di coscienza: le scelte sono soggettive e rispondono tanto ai richiami del sè transpersonale, quanto alle leggi del libero arbitrio.

C’è chi si immette in percorsi terapeutici con la speranza di esorcizzare il malessere personale: psicoterapeuti, psichiatri, psicologi, reflector, motivatori, consulenti filosofici, coach, counselor, in questo caso la fanno da padrone.

Altri esseri sonnecchianti si crogiolano nella zona di comfort fatta di diniego e lamentele, mentre robot più dinamici abbracciano le nuove linee di una luccicante e finta spiritualità. I pavidi spaventati abbandonano la presa.  I più arditi scelgono di scrutare nei fondali bui di quella bruciante sofferenza che, di fatto, ha tante cose da dire e raccontare.

Dunque, questo mondo è un grande, immenso, luogo di possibilità, è uno spazio temporale ricco di scelte, adornato da accessi liberi e strade alternative.

E' UN INGRANAGGIO CHE PRODUCE SCHIAVI ... PER LIBERARLI!

Un meccanismo, apparentemente perverso, ma studiato a tavolino per permettere all’essere uomo di evolvere nella sua interezza.

Una macchina perfetta ideata per caricare tutte le persone di fardelli idonei.
Un sistema atto a produrre dolore e felicità, sotto l’albero di una eterna bellezza sapiente.

Una terra che ama con i suoi doni preziosi.
Una terra che ama con il suo apparente odio.
Un globo che stringendo gli uomini nel suo abbraccio infinito, li porta ad assaporare il dolore puro, quello che può generare solo una vera fonte di amore incondizionato.

Amiamo “Madre Terra” ed il suo insito sistema imperante.
Impariamo a cogliere nel senso degli opposti (bene/male, giusto/sbagliato, bello/brutto, buono/cattivo…) la lezione sottesa e preparata per noi, per la nostra evoluzione. Fatto questo, fondiamo tali contrapposizioni ed impariamo a percorrere la via centrale, quella dell’eterno equilibrio, la via maestra della sintesi universale.

In questo atto supremo avremo modo di dare credito a quella coscienza che scalpita in noi, affinché i nostri occhi possano davvero riuscire a vedere la bellezza del mondo in ogni dove.

Donatella

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